Filippo Vignato Trio 2019-11-16T10:53:25+00:00

Filippo Vignato Trio

da sx: Attila Gyárfás, Filippo Vignato, Yannick Lestra

Musicisti

Filippo VignatoTrombone, filters, electronics
Yannick LestraFender rodhes, bass synth, efx
Attila GyárfásDrums, electronics

Il Trio

Costituito a Parigi nel novembre 2014, il trio del trombonista italiano Filippo Vignato è completato da due rising stars della nuova scena jazzistica europea, il pianista francese Yannick Lestra e il batterista ungherese Attila Gyarfas.

Il gruppo presenta un universo sonoro dove le dimensioni acustica ed elettrica si fondono e si sovrappongono, dove la sensibilità improvvisativa ridefinisce in tempo reale la narrazione musicale, mai uguale a se stessa ed in continuo divenire. Spingendosi di continuo verso l’inaspettato e l’imprevedible, i tre agiscono collettivamente in un disinvolto dialogo tra jazz contemporaneo, rock e improvvisazione radicale.

Nel settembre 2016 è stato pubblicato per Auand Records il primo album del trio nonchè disco di esordio da leader per Filippo, dal titolo ‘Plastic Breath’, considerato unanimemente dagli addetti ai lavori come una delle migliori pubblicazioni dell’anno. Filippo Vignato ha vinto il premio Miglior Nuovo Talento del Top Jazz 2016, il referendum della critica indetto da Musica Jazz, la più importante rivista italiana di jazz ed il trio ha vinto lo European Young Artists Jazz Award 2017 di Burghausen (DE) ed è stato selezionato come unico artista italiano al 12 Points Festival 2019 tenutosi presso il Bimhuis di Amsterdam.

La formazione, che trova dal vivo la sua dimensione ideale, ha partecipato ad alcuni tra i più importanti festival italiani ed europei tra cui NovaraJazz, Correggio Jazz, Musica Sulle Bocche, Fano Jazz By The Sea, Young Jazz Foligno, ArtusiJazz, Tremezzina Music Fest, Treviso Suona Jazz, Iseo Jazz, Vicenza Jazz New Conversations, Cormons Jazz&Wine Of Peace, Burghausen Jazzwoche, Enjoy Jazz Festival, 12 Points Festival.

In uscita a Gennaio 2020 il nuovo disco ‘Heidelberg’, un doppio vinile registrato dal vivo nell’omonima città tedesca per l’Enjoy Jazz Festival.

‘Plastic Breath – raccontano i tre musicisti – è la metafora di una particolare attitudine in cui il Presente è il punto centrale della narrazione musicale, un’attitudine in cui la strada preferita è il non conoscere il percorso. E non solo: il respiro, il soffio, è un topos arcano dove si racchiude la magia della vita; è un’interfaccia tra corpo e anima, confine tra vita e non vita, tra silenzio e suono. Un respiro che diventa plastico, scolpito e tridimensionale attraverso la note di uno strumento a fiato ed ancora muta in artificiale, distorto e plastificato attraverso filtri, effetti, alterazioni elettroacustiche. Infine Plastic Breath è una metafora per descrivere ciò che più ci sta a cuore in quanto musicisti improvvisatori: la materializzazione delle nostre idee musicali. Sono respiri che prendono forma: plastic breaths.’

Album

Plastic Breath Cover

Plastic Breath